pedalarcultura3Si chiude un’altra stagione di Pedalarcultura, la settima. Come è nostra abitudine, prima di tracciare i bilanci, è il momento di ringraziare chi ci ha sostenuto e ha collaborato. Non è facile, parliamoci chiaro, valorizzare un territorio, farlo riscoprire in maniera quasi ostinata e, nello stesso tempo, vendere biciclette e far stare in piedi un negozio antico sì, ma con tutte le problematiche delle piccole attività commerciali nei piccoli paesi italici. Lamentarsi e prendersela con ciò che ostacola il nostro lavoro è facile, ma fortunatamente c’è anche chi aiuta e sostiene i buoni progetti. Tra questi, anzi, in primis, c’è la Camera di Commercio di Varese che, con la Sport Commission, ha creduto da subito nelle nostre potenzialità, benché non proponiamo eventi agonistici specifici o manifestazioni enormi.

La proposta, quel  “valorizzare” il territorio a modo nostro, non cambia e prosegue nella stessa direzione, crescendo poco per volta, con solidità: il cicloturismo è un’opportunità per tutti, la mobilità dolce è una grande occasione per mettere in rete decine di giovani produttori o imprenditori esperti che credono in un’economia turistica, o meglio, cicloturistica, a misura di famiglie, di gente che pedala soft, con la voglia di guardarsi attorno.

pedalarcultura2In sette edizioni di Pedalarcultura, che culminano da sempre con la Mangia Bevi e Bici, abbiamo coinvolto svariate decine di produttori, imprenditori, ristoratori, operatori turistici e culturali: molti di questi sono giovani, o comunque, persone che hanno scelto di cambiare vita e credere nel territorio. Il sostegno della Camera di Commercio di Varese va a consolidare queste sinergie: è così che il cicloturismo diventa risorsa importante, quando l’evento diventa lo spunto per fare rete sempre.

E accanto ai produttori, ci sono le piccole e grandi risorse da riscoprire, a cominciare da un patrimonio storico/artistico che in troppi casi viene considerato “minore”. Anche quest’anno abbiamo invitato la gente, i cicloturisti, a riscoprire monumenti straordinari. Valorizzare un territorio significa credere nella cultura, difendere un patrimonio, salvaguardarlo, restaurarlo. Dall’antica chiesa di San Biagio a Cittiglio, fino agli affreschi a rischio nella frazione di Cheglio (Taino) o al Monzeglio (Ispra), c’è molto da fare: far conoscere questo patrimonio aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni.

12Pedalarcultura e, in particolare, Mangia, Bevi e Bici hanno questi obiettivi: perché non è vero che con la cultura non si riesce a campare. In un Paese come l’Italia, si deve. E la bicicletta è uno straordinario strumento per fare cultura: non è uno strumento per pochi atleti allenati, non è un tabù da sfatare solo con motori elettrici, è un mezzo semplice e geniale, per tutti.

 

Share on Google+Tweet about this on TwitterShare on Facebook

Lascia un commento aAnonimo Annulla la risposta