Foto in Bottega: Panizza ed io Lorenzo Franzetti 14 settembre 2016 Cultura ciclistica, Le vecchie foto 7229 Commenti Dicembre 1975, a Gorla Maggiore (Va) c’era la folla delle grandi occasioni. L’umidità e il freddo facevano ghiacciare la punta dei nasi, ma ogni bambino si divertiva a fare il fumo con la bocca: e anch’io quel giorno avevo il mio bel divertimento, a bordo circuito. Tra la gente, dietro la fettuccia del percorso avevo la fortuna di aver la giusta statura per vedere tutto dal basso: mentre i grandi si accalcavano, io restavo seduto su un tronco tagliato e guardavo attraverso le gambe del pubblico. E da là sotto li scorgevo quasi tutti, vedevo i giganti del cross: e molti avevo imparato persino a riconoscerli, dalle cartoline ufficiali che collezionava mio padre. C’erano i fratelli De Vlaeminck, c’era Vagneur, c’era il vecchio Longo: tutti fortissimi, velocissimi nel fango, sull’erba, bici in spalla. E visti da un bambino di quasi cinque anni erano davvero come gli eroi del West, tutti cow boy, tra la folla che urlava e, a ogni passaggio, faceva emozionare. Anche il loro rumore sul terreno, come una mandria di cavalli in corsa, mi faceva emozionare. E poi c’era Panizza, quello che non si arrendeva mai, su ogni terreno: anche lì, sul circuito di Gorla, dove l’odore del fango si mischiava all’aroma piacevole degli aghi di pino. Panizza, stradista e crossista, quello che non si arrendeva mai, nemmeno a De Valeminck, che sembrava grande il doppio. Maglia Brooklyn e sguardo fiero: ed io, lì in basso, emozionato. “Papà, la foto, fammi la foto”. Un click e il tempo si ferma. Miro, il mio gigante, chi se lo scorda più. Lascia un commento aدوربین های مدار بسته دید در شب Annulla la risposta You must be logged in to post a comment.